Recensione Stereo Invaders "Message from earth" EP
Igor Nembrini è un chitarrista che vive dalle parti di Pavia (o limitrofi), figlio di una
passione per il Rock e l’ Hard Rock, ci sottopone un EP interamente composto e suonato da lui stesso. Non nascondo di non aver mai amato gli album di Guitar Virtuoso (e similari), figli troppo spesso della compiacenza e della voglia di stupire per la tecnica più che per l’emozione, l’attitudine alla melodia e al buon gusto (concetto soggettivo ma che per il sottoscritto ha estremo valore). Assoli, cambi di tempo, sono solo figli di tecnicismi che non lasciano spazio all’espressività, soffocandola e relegandola ad uno spartito fatto solo di tristi note scagliate a velocità soniche. Queste ultime così non diventano contorno delineato di una figura fata di sfumature, ma finiscono con l’essere fredda stampa di un litografo stufo del proprio lavoro. Igor invece è un pittore, di quelli che hanno studiato ma che lasciano spazio alla fantasia, alle emozioni che gli fluiscono dentro e che poi, naturalmente scorrono dall’anima alle dita. Flusso di spontaneità che trova una base tecnica eccelsa, in cui la chitarra è attrice protagonista di una rappresentazione il cui vero eroe è il pathos. La proposta galleggia tra lidi Rock ed Hard Rock, veleggiando poi accanto a spiagge Alternative. “Message From Earth” racchiude in sé il messaggio di serenità che la terra ci da nel momento in cui la contempliamo e la viviamo in tutta la usa maestosa essenza. Attendiamo allora un’ ulteriore crescita, evoluzione che potrebbe incominciare con la presenza di un batterista in carne ed ossa e magari con un bassista di ruolo (senza nulla togliere alla qualità di Igor). Complimenti allora, musicista che dimostra come si possa amare alla follia uno strumento, senza cadere nella passione di se stessi.
Stereo Invaders